Lettera del direttore - Marzo 2025

 

 

“Quaresima tempo di Grazia”

Carissimi, anche quest’anno è arrivato il tempo della Quaresima. Tempo favorevole per ritornare all'essenziale, per spogliarci di ciò che ci appesantisce, per riconciliarci con Dio, per ravvivare il fuoco dello Spirito Santo che abita nascosto tra le ceneri della nostra fragile umanità.

Il cammino quaresimale è certamente un percorso che richiede fatica interiore e vigilanza; è un tempo provvidenziale per liberarci dai tanti pesi fastidiosi e inutili che impediscono la realizzazione nella nostra vita di un nuovo “Esodo” che impegna il cuore e la mente e apre la strada della riconciliazione con Dio e con i fratelli. Per questo è necessario, nel tempo quaresimale, intensificare la preghiera che ci spinge a chiedere a Dio misericordia e sostegno nel cammino di conversione. Il desiderio della conversione attesta la perenne giovinezza della fede cristiana sempre pronta a rinnovarsi perché radicata nel mistero di morte e di risurrezione di Cristo Signore.

DIGIUNO

Il digiuno che marca la Quaresima è un grido di libertà che ci affranca da tutto quanto ci lega a noi stessi, alle nostre passioni, le nostre dipendenze. Guai, quindi, a ridurlo a «un peso oneroso» o a un «semplice esercizio estetico» assimilabile a qualche dieta sempre più in voga. E’ puro esercizio di libertà.

PREGHIERA

È un dialogo con Dio caldo di affetto e di fiducia, che consola e apre il cuore. Preghiamo guardando il Crocifisso: lasciamoci invadere dalla commovente tenerezza di Dio e mettiamo nelle sue ferite le ferite nostre e le ferite del mondo.

CARITA’

Vissuta sulle orme di Cristo, nell'attenzione e nella compassione verso ciascuno, la carità rimane la più alta espressione della nostra fede e della nostra speranza. Una carità che si rallegra nel veder crescere l'altro.

Viviamo questo tempo di Grazia come una preziosa opportunità per liberare la nostra fede da ogni forma di ambiguità e pigrizia spirituale e chiediamo nella preghiera la luce dello Spirito per imparare a consegnare a Dio il proprio cuore perché venga purificato dal suo amore e dalla sua presenza.

 

Don Gianmarco Pernice